Norme di sicurezza
Negli ultimi anni il turismo “naturalistico” sta coinvolgendo sempre più appassionati, il numero di persone che ogni anno decidono di passare il tempo libero all’aria aperta o sui cammini aumenta in maniera esponenziale. Camminare nella natura e viaggiare in ambienti selvaggi esercita talvolta un fascino irresistibile sull’essere umano, soprattutto ora in cui la velocità delle nostre vite rende il tempo trascorso nella natura una vera e propria medicina per il corpo e per la mente. Occorre però avere consapevolezza che l’andare in ambiente impervio, montano o ipogeo può a volte presentare dei rischi per chi affronta tali territori in modo superficiale senza una adeguata preparazione e conoscenza di se stessi e dell’ambiente.
Il vecchio e famoso proverbio “chi va piano va sano e va lontano” è sempre attuale e le tre parole chiave del detto rappresentano l’essenza del concetto di “sicurezza”.
L’andare piano non ha solo un risvolto di andatura, ma è anche sinonimo di anticipazione e preparazione (servono tempo e pazienza per programmare un cammino), di attesa del momento giusto (consultare sempre le previsioni meteo), di condivisione e creazione del gruppo appropriato per affrontare un cammino o un’escursione in sicurezza. Provate a pensare a quanto costerebbe in termini di tempo e di impiego di risorse umane un eventuale trauma!
L’essere sani giova al corpo e alla mente ed è certamente una condizione necessaria nella vita quotidiana, nel lavoro, con gli amici, ma ancor più durante un’uscita immersi nella natura perché sottoponiamo il nostro fisico e la nostra mente ad uno sforzo non previsto, non calcolato, alcune volte non sopportabile. Può succedere che in situazioni difficili perdiamo la lucidità, il pensiero si annebbia, le gambe non girano e, presi dal panico, prendiamo decisioni poco obbiettive e particolarmente pericolose. L’aspetto psico-fisico è fondamentale, la conoscenza di se stessi è importante, i nostri limiti sono le nostre sicurezze, sono i nostri freni se sappiamo conoscerli e rispettarli!
E’ giusto desiderare di andare lontano ma bisogna sempre porsi le giuste domande: dove? con chi? come? Il desiderio di evadere, la sicurezza di se stessi e delle proprie capacità, la disponibilità di mezzi tecnologici come il gps non bastano. Per andare lontano dal traffico, dallo stress, dalla confusione non è necessario rischiare né esporsi in modo imprudente; per vedere una notte stellata, un alpeggio innevato, un bosco con i colori d’autunno, un lago alpino, una marmotta, un lupo, non bisogna rischiare ed arrivare al limite, non occorre sporgersi oltre la balaustra, si vedono lo stesso, si sentono egualmente, quindi andiamo lontano fin dove siamo al sicuro.
Restare in sicurezza significa pensare, significa calcolare, significa rispettare.
In ogni intervento in ambiente impervio concorrono sinergie e uomini che mettono a repentaglio la propria incolumità, servono strategie addestrative non comuni, ci si deve approcciare al fattore umano e sanitario in maniera dedicata, specifica e particolare. Non tutto però si riesce sempre a risolvere per questo ricordiamoci di AGIRE IN SICUREZZA.
Valerio Gualtieri
Capo Stazione “Monte Falco” XXV Delegazione Alpina
SAER Soccorso Alpino Emilia Romagna